Spettacolo della Compagnia della Testa. Regia: Francesco Cevaro, con Francesco Cevaro e Martina Toniolo. Si tratta di una riscrittura brillante in forma di dialogo della tragedia a lieto fine di Euripide. Un attore un po’ pigro aspetta la sua istruttrice di fitness leggendo l’Alcesti. Quando la ragazza arriva lui nasconde comicamente il libro sotto la maglietta. Incuriosita, l’istruttrice chiede di raccontarle la trama e così l’attore, tra un esercizio comicamente eseguito e l’altro, rievoca l’antica vicenda dell’”uomo più buono del mondo”, il re Admeto, amato da famiglia e sudditi, cui gli dei concessero il dono, al momento di morire, di venire sostituito da un altro. Allorché però la morte si presenta a prenderlo, non trova nessuno disposto a sacrificarsi per lui, nemmeno l’anziano padre. Quando ormai sta per rassegnarsi a morire, l’amata moglie Alcesti compie l’estremo gesto e lui pur disperato tutto sommato non si oppone. Quando Eracle giunge a trovarlo in una sosta delle sue dodici fatiche, per ospitalità nessuno gli rivela che la corte è in lutto, per cui ci sono alcune scene comiche, finché, quando lo apprende, da vero e proprio deus ex machina si reca nell’Ade e riporta in vita Alcesti, la quale però non rivolge una parola al marito. Si tratta dunque di una particolarissima vicenda a lieto fine ma con l’amaro in bocca, modernissima nel suo affrontare temi come le dinamiche di coppia, il sacrificio per gli altri ecc…, che permeano ancora molto la nostra società. Il tutto in un contesto “ginnico” che vede i due attori impegnati a dialogare mentre fanno attività fisica, come già in illustri precedenti quali “La Maratona di New York” o “Il Muro Trasparente”, espediente che coinvolge ancora di più il pubblico nel racconto.
Come in tutti gli eventi della rassegna, al termine della rappresentazione la pianista e cantante Eleonora Pitis eseguirà una sua composizione originale ispirata allo spettacolo stesso
